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Il passaggio delle balene a Lampedusa: una rotta migratoria da proteggere

Ogni anno, fra febbraio e aprile, è possibile ammirare il passaggio delle balene nelle acque di Lampedusa. Un momento fortemente atteso, anche dagli abitanti dell’isola.

È questa la vera magia dell’isola di Lampedusa e del suo meraviglioso mare, che periodicamente ci regala uno spettacolo della natura imperdibile! Ecco perché visitare Lampedusa in questo periodo dell’anno. Ti offrirà un’esperienza di viaggio unica e dal sapore di natura.

Siamo nell’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie, una riserva naturale straordinaria, capace di farci vivere emozioni forti, pur rimanendo in Italia, nel mar Mediterraneo. Come sempre non è necessario attraversare il mondo per provare questo tipo di avventura. Queste maestose creature si possono avvistare sia dalla terraferma, a poche centinaia di metri dalla costa, che direttamente in mare, da una barca o da un semplice gommone.

A pochi metri da te, nel silenzio del mare, potrai osservare la tipica “danza” delle balene che creano quel caratteristico spruzzo, che noi tutti conosciamo. Sono libere di nuotare nel loro ambiente naturale.

Le balene sono mammiferi marini che possono raggiungere i 26 metri di lunghezza e i 70,000 kg di peso, ma che nonostante le loro dimensioni sono abili nuotatori. È facile rimanere ammaliati da un animale così particolare, impossibile rimanere indifferenti. Questi Giganti del Mare, considerando la loro linea, non certo sinuosa come quella dei delfini, appaiono e scompaiono dall’acqua con una naturalezza impressionante.

Si muovono sempre in piccoli gruppi, di massimo sette esemplari. La loro presenza a Lampedusa è favorita dalla temperatura del mare. Le acqua calde consentono lo sviluppo, in abbondanza nel periodo primaverile, di piccoli pesci e crostacei (krill), che rappresentano la principale fonte di nutrimento.

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Un patrimonio naturale ed ambientale da proteggere

Il passaggio delle balene a Lampedusa ci fa ricordare subito che abbiamo un patrimonio naturale ed ambientale da proteggere.

Le balene sono animali migratori. Lampedusa, infatti, rappresenta una tratta di una rotta migratoria importante, che conduce le balene fino al Santuario dei Cetacei denominato Pelagos, nel mar Ligure. Si tratta della più ampia Area Marina Protetta della Regione, nata per proteggere balene e delfini. Questa zona protetta non è però assolutamente sufficiente per garantire la sopravvivenza di questi mammiferi marini.

L’area di Lampedusa diventa quindi fondamentale per la loro conservazione, perché zona di passaggio dei loro spostamenti stagionali. Purtroppo, è anche una zona particolarmente trafficata per le rotte commerciali e di pesca, che rende la rotta ricca di pericoli questi cetacei. Le collisioni con le navi rappresentano infatti la causa principale di mortalità di questi splendidi esemplari marini.

Importante infatti sottolineare, che la balenottera comune è considerata ad alto rischio di estinzione proprio a causa delle attività umane, così come le tartarughe carretta carretta che caratterizzano l’isola di Lampedusa.

Per questo motivo il mare e tutte le sue creature devono essere considerati un bene comune da preservare. Sono necessarie zone di protezione per i cetacei lungo tutta la rotta migratoria e di passaggio, partendo proprio dal Canale di Sicilia fino al Santuario delle Balene.

Se come noi, ami la natura e desideri avvistare balene o delfini nelle acque di Lampedusa, ti puoi affidare ad operatori turistici locali che organizzano escursioni nel pieno rispetto delle sostenibilità e del benessere di questi splendidi animali. È infatti importante adottare un comportamento a basso impatto ambientale e soprattutto un approccio in sicurezza nei confronti delle balene.

In questo articolo ti abbiamo fornito un’altra buona ragione per visitare la nostra splendida isola di Lampedusa, e soprattutto viverla anche fuori dai periodi turistici affollati. Prenota subito la tua vacanza, cosa aspetti?